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ADDIO
Io mi rammento
che, or volgon due anni, venni
per la prima volta, giovinetto, a rimirarti:
e tu apparivi come una stella allor nella città,
sì come or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che vuol venir sul ciglio
ma che non viene perché son soldato,
alle mie luci il tuo volto ora appare: benché travagliosa
è stata mia vita. E sempre mi gioverà
la ricordanza, e il noverar, talvolta,
i miei due anni, chè grato
accorre nel tempo che verrà, quando
già lunga ha la memoria il Corso,
il rimembrar delle passate cose,
e in ispecie di te, o Accademia
cara. |