Accademia Militare - 22°Corso
Incursione estiva

   

Anche tu hai fatto i tiri notturni?

Incursione estiva

S'ode a destra uno squillo di tromba:
a sinistra risponde uno squillo;
d'ogni lato calpesto rimbomba
dalle schiere di allievi il terren.

Quinci spunta agguerrito un plotone:
sono anziani che avanzan spietati;
ecco già i cappelloni allertati
sul nemico che incontro lor vien.

Già di mezzo sparito è il terreno,
già le spade respingon le spade,
l'un dell'altro le immerge nel seno,
gronda il sangue, raddoppia il ferir.

Chi son essi? In suolo straniero
perché vanno di notte a far guerra?
Han giurato combatter in terra
ove son lor tende, o morir.

Ahi! sventura! Una sposa non hanno,
non han madri codesti guerrieri?
Già la terra è coperta d'uccisi
tutta è sangue la vasta pianura,
cresce il grido, raddoppia il furor.

Negli ordini manchi e divisi,
mal si regge, già cede la schiera;
getta l'armi, si arrende ai nemici,
all'anziano ch'è già vincitor.

Ma il Tenente dormiente propinquo
vede tende fumar di vapore;
d'armi ferree lucenti le schiere
vede in pugna la morte a cercar.

Nei notturni silenzi rombante
di falangi si spande un tumulto
mentre il kappa si prostra tremante
sopraffatto d'anziani al voler.

S'alza il pianto, si levano gl'inni
ogni kappa da Parca è rapito,
ma il Tenente si oppone alle Erinni
col fatidico:"Lei, sti...i..i..a puuniiiiit...oo".

 

 

 

 

Marcia sul Monte Nuda

Un giorno di luglio che dirvi non so
Papà Galoppino con lui ci portò.
Ci disse:"Ragazzi, andiamo a marciare:
lassù, sulla cima, dobbiamo arrivare!".

La cima era bella, lontana però,
e per arrivarci ognuno sudò.
Salimmo, salimmo per quel monte ingrato
sospinti da Pippo, Luciano e Renato.

Ma quando arrivammo nel punto più alto
ognuno di noi si sentì trasformato:
il cielo era terso, il sole brillante
il cuore di ognuno divenne esultante.

Sant'Anna e La Pieve, laggiù vedevamo;
il Cimone era lì, a portata di mano.
Allora ci volgemmo al fier Comandante
e un "urrà" in suo onore lanciammo gigante.